Lecce
Castello Carlo
V, Chiesa di Santa Croce, Piazza Sant'Oronzo antistante
all'Anfiteatro romano, il Sedile e il mosaico del simbolo
della città. Altri monumenti storico artistici da visitare
sono la chiesetta di San Giovanni di Dio, piazzetta
Falconieri con le notevolifacciate settecentesche dei
palazzi Marrese e Palmieri, il teatro Paisiello, la Chiesa
SS. Niccolò e Cataldo, l'ex Convento degli Olivetani
attualmente sede dell'Università di Lecce e Porta Napoli
chiamata anche Arco di Trionfo, alta più di 20 metri e
costruita in onore di Carlo V, di cui è visibile lo stemma
sul frontone. In prossimità della porta si trova l'obelisco.
Gallipoli
Si presenta
col suo aspetto orientale, tutta bianca, simile ad un paese
delle isole Cicladi. La città si protende nel mare
attraverso, un promontorio e un'isoletta congiunti da un
ponte. E nota per l'olio, il vino e il pesce e negli ultimi
anni si è andata sempre più affermando come centro di
villeggiatura. La Cattedrale. Posta in una minuscola
piazzetta, a mala pena l'occhio riesce ad inquadrarla nel
suo insieme ed a leggere le fantasiose sculture
sull'insolito carparo brunato, ugualmente versatile quanto
la pietra leccese. Consacrata a S. Giovanni Crisostomo, fin
dal 1126 è dedicata a Sant'Agata, vergine catanese. È il
classico esempio di barocco salentino con la facciata
riccamente animata da statue e da decorazioni varie. Nella
zona adiacente la Cattedrale, il Seminario e la Chiesa di S.
Teresa con l'attiguo Convento delle Carmelitane Scalze, dai
pregevoli altari.
Otranto
Una delle
tante città fortificate del Salento, la cui regione per
secoli fu chiamata 'Terra d'Otranto'. La 'terra d'Otranto'
può ancor oggi essere considerata un'isola greca: chi visita
la città e i dintorni può scorgere nei monumenti e nelle
tradizioni popolari le costanti dello spirito ellenico. La
'grecità' di Otranto è riscontrabile anche nel linguaggio:
la gente salentina parla ancora il greco.
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Santa Maria
di Leuca
Estremo
lembo d'Italia dove le acque dello Ionio e quelle
dell'Adriatico si congiungono (visibile la linea che divide
i due mari in una giornata priva di foschia). Affascinante
per le sue splendide ville moresche che fanno da cornice
alla bianca scogliera e le grotte che si susseguono lungo la
costa come: la grotta del Diavolo facilmente accessibile
anche da terra attraverso un'apertura alta circa 4 m e larga
2 m e una galleria che, scendendo, si abbassa con un
dislivello di diversi metri, passando per un antro a cupola.
La grotta del Presepe carica di effetti cromatici e
plastici; la grotta dei Giganti che deve il suo nome alle
ossa e ai denti di pachidermi rinvenuti in essa, inglobati
nel materiale detritico misto a terra rosso-violacea che
riempì la grotta durante una fase di regressione delle acque
marine. Nella parte bassa della grotta sono stati trovati
numerosi focolari con carboni ed ossa combuste di età
paleolitica, nella parte alta cocci di ceramica risalenti
all'Età del Bronzo. A est del promontorio, verso
l'Adriatico, si trova la grotta Grande di Ciolo, dove sono
state ritrovate delle testimonianze di civiltà antiche.
Da visitare anche le Grotte di Terrarico, le Grotte di
Verdusella, la Grotta di Ortocupo, Grotta la Cattedrale e la
Grotta della Vora cavità alta più di 25 m con la volta
attraversata da un inghiottitoio, che crea fantistici giochi
di luce.Il faro, che segnala lo 'spartiacque' fra Jonio e
Adriatico, predomina il paesaggio e il Santuario dedicato a
S. Maria.
Galatone
Il
monumento più interessante è la Chiesa del SS. Crocifisso
(1621-1675), crollata nel 1687 e ricostruita da Fra' Niccolò
da Lequile. Altri monumenti da visitare sono: la Chiesa di
S. Sebastiano, cinquecentesca, col portale retto da due
leoni stilofori (ormai deteriorati); all'interno altari
particolarmente articolati (XVIII sec.). Attiguo alla citata
chiesa l'ex Convento dei Domenicani, attualmente Municipio.
Nel Palazzo principesco fu impiantato, verso il 1845, il
primo stabilimento oleario della provincia di Lecce.
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